La variante urbanistica del Rione Dirupo, approvata in Consiglio Comunale, rappresenta il primo importantissimo passo di un percorso che porterà alla redazione di un piano di recupero dettagliato e puntuale dell'intero centro storico.
La variante urbanistica del Piano Regolatore vigente, infatti, prevede il passaggio del Rione Dirupo da zona da trasferire al regime previsto per la zona "A1" e intende valorizzare e conservare l'area storica attraverso una normativa speciale.
Come noto, il rione Dirupo nasce a seguito della frana del 1688: inizialmente furono costruite le prime casette bianche che, allineate ed esposte prevalentemente a Sud, formano ancora oggi un complesso architettonico di particolare pregio. A seguito delle alluvioni del 1959, il Servizio geologico dello Stato propose il trasferimento dell'intero Paese, mentre nel 1968 l'abitato di Pisticci venne cancellato dalla tabella in cui erano inseriti gli abitati da trasferire, ad eccezione del rione Croci e Dirupo. Da allora nessun intervento di consolidamento e nessuna attività di riqualificazione urbana è stato possibile essere eseguito.
Nel 2014, con Decreto del Presidente della Giunta Regionale, veniva rimosso il vincolo di trasferimento per i Rioni Croci e Dirupo, ma la piena efficacia di questo Decreto si concretizza con l'approvazione della variante urbanistica.
L'obiettivo dell'Amministrazione Comunale è di procedere alla riqualificazione del Rione Dirupo e, nell'ottica del rilancio globale del quartiere storico, secondo quanto prevede il Piano per la Difesa del Rischio Idrogeologico (PAI), occorre preliminarmente superare l'impedimento, dovuto al P.R.G. vigente, di rilasciare le prescritte autorizzazioni per l'esecuzione degli interventi edilizi, attualmente non consentiti nonostante nel Rione abitino numerosi cittadini.
Occorre sottolineare che gran parte del Rione Dirupo ricade in area a rischio idrogeologico elevato ed a pericolosità elevata (R4), in cui sono previste solo alcune tipologie di interventi edilizi, opportunamente indicati dall'art. 17 del PAI (manutenzione ordinaria e straordinaria, demolizione senza ricostruzione, restauro e risanamento conservativo, miglioramento sismico, variazione di destinazione d'uso che non comporti aumento delle condizioni di rischio, ecc).
Inoltre, con la variante urbanistica approvata, si individuano alcune regole di intervento che riguardano il manto di copertura, i comignoli, i canali di gronda, i prospetti delle casette bianche, gli infissi e tutti i particolari architettonici e strutturali affinché il rione storico recuperi e valorizzi le sue tradizionali peculiarità, che lo hanno reso nei secoli uno dei luoghi più interessanti d'Italia.
La variante urbanistica è frutto di una concertazione tra Ufficio Urbanistica del Comune di Pisticci, l'Autorità di Bacino e la Regione Basilicata e rappresenta per il centro storico di Pisticci un primo passaggio fondamentale per la sua piena valorizzazione.
Successivamente l'Amministrazione Comunale si impegnerà a reperire risorse che finanzino attività di consolidamento del Rione e interventi di sistemazione e miglioramento ambientale allo scopo di ridurre il livello di pericolosità, così da poter superare il vincolo (R4) oggi vigente sul Dirupo, anche attraverso un'apposita Commissione partecipata dal Comune, dall'Autorità di Bacino e dai Dipartimenti regionali preposti, già costituita nei mesi scorsi.
Il Rione Dirupo rappresenta l'essenza della nostra comunità: sorto con il sacrificio dei pisticcesi, questo nugolo di casette bianche sprigiona bellezza, merita grande attenzione e piena valorizzazione. Da oggi il Rione esiste, i suoi abitanti potranno finalmente avviare pratiche edilizie e anche per l'Amministrazione Comunale si apre un percorso stimolante che potrà far conoscere questo luogo unico al mondo, attraverso il recupero della sua autenticità. Penso che tutto questo potrà essere realizzato, con la collaborazione di tutti e con la piena coscienza che il Rione Dirupo rappresenta Pisticci e l'essere pisticcese.
Il Sindaco
Avv. Viviana Verri